Le vertigini e l’importanza di una diagnosi tempestiva

La sindrome vertiginosa può avere origine dal cervello, dall’organo dell’equilibrio o dalla colonna cervicale. In caso di vertigine dovuta a una sensazione rotatoria di movimento dell’ambiente circostante, è bene sottoporsi a una valutazione specialistica nei primi giorni dall’esordio dei sintomi (o comunque non appena lo consentano le condizioni del paziente), anche per escludere eventuali implicazioni neurologiche.

Le manifestazioni cliniche più frequenti della sindrome vertiginosa periferica sono la labirintite (forma infiammatoria o infettiva dell’organo dell’equilibrio) e la canalolitiasi, provocata dal distacco degli otoliti (i cosiddetti “sassolini”). Dal punto di vista diagnostico, il paziente può essere sottoposto a due test strumentali: l’esame audiometrico tonale e l’esame vestibolare, per rilevare la soglia uditiva e far emergere la patologia sottostante.

Le vertigini deprimono la reattività del paziente e ne rendono difficili gli spostamenti. Nell’attesa che sfumino gradualmente (di solito, nell’arco di 4-5 giorni), è opportuno mantenere una posizione supina e testa ferma, evitare movimenti bruschi e guardare un punto fisso di fronte a sé.

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